“Quando chiudo gli occhi vedo una lava incandescente che cresce
dentro di me. Questa lava cresce, cresce sempre di più, come una pasta che
lievita, ed è sempre in movimento. Scorre e porta via con sé tutto quanto”.
Quando pensiamo al demente pensiamo ad una persona che perde
la memoria, la capacità di ricordare e di fare cose che una volta faceva con
disinvoltura. Quando pensiamo al demente pensiamo ad una persona che non riesce
più ad esprimersi come una volta, che via via perde la capacità di “dire le
parole”.
Io credo che ogni persona porti con sé una capacità che
neanche la demenza possa cancellare, che è quella di trovare dentro di sé delle
immagini per rappresentare ciò che prova, quellestesse immagini che le parole
non riescono a raccontare.
Chi ha la demenza ha alcune immagini impresse nella memoria
che per gli altri non hanno significato o sono difficili da comprendere, ma che
per chi le vede sono fonte di vita. Perché il demente vive anche nelle immagini
create dalla sua mente. E riesce a spiegare il proprio esistere attraverso
quelle. Noi che quotidianamente stiamo vicino a loro cerchiamo
di comprendere queste immagini, cerchiamo di capire quale stato d’animo nascondono,
quali emozioni le stanno caratterizzando. Non rifiutiamoci di comprendere il
messaggio che il nostro caro vuole darci. Per noi è un’immagine, per loro è un
messaggio di vita. Perché i nostri cari continuano ad esistere, anche se non
sono perfetti come lo erano una volta, anche se per noi non servono più a niente,
anche se combinano qualche guaio. La loro esistenza è una nuova esistenza,
diversa da quella precedente alla malattia, e le loro immagini ricche di
significato devono farcelo capire.
Dott.ssa Chiara Cosmo