mercoledì 21 maggio 2014

A volte capita che le storie si intrecciano incontrandosi in luoghi inusuali senza nemmeno che le persone si conoscano… uno di questi posti è sicuramente lo studio di uno psicoterapeuta. Succede così che al termine della giornata riesci quasi a darci titolo al film che hai girato assieme ai tuoi clienti. Oggi è stata la giornata del “non ho posto”: non ho posto nel mio cuore, non ho posto nella mia mente, non ho posto tra le mie amicizie, non ho posto nel mio armadio! Se nel caso di un armadio è necessario eliminare qualche vecchio vestito (e assieme a lui una parte di chi siamo stati!) negli altri casi non dobbiamo buttare via niente o nessuno, nemmeno stringere lo spazio degli altri inquilini o collocarli sopra-sotto secondo una gerarchia. Chiedetelo ad un genitore che ha deciso di avere il secondo figlio…teme di togliere amore al primogenito o ancora, chiedetelo ad un’amica che teme di perdere l’amore della compagna di una vita perché questa si sposa.
Quanto amore abbiamo a disposizione? Quale successione di nucleotidi determina la capienza del nostro “cuore”? dove troviamo la spia di “esaurimento risorse affettive”?
Perché non sappiamo rispondere a queste domande?…eppure l’idea di poter perdere l’amore di una persona o riversare meno amore in una relazione ci fa paura, ci fa soffrire, ci impedisce di cambiare, di uscire da una situazione anche se divenuta insostenibile.
L’amore di cui siamo capaci non aumenta e non diminuisce, non si congela e non evapora, l’amore siamo noi: ciò che diamo agli altri, non il tempo che gli dedichiamo; ciò che proviamo quando guardiamo negli occhi il nostro amico e sentiamo che ci ha già capito, non il regalo che ci ha comprato; la risata per una cosa sciocca, non la spettacolarizzazzione sui social network …
ora rispondete a questa domanda: quanto tempo ed energie servono per queste cose?
Al prossimo film…

Dott.ssa Federica Cozzi 

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